venerdì 15 marzo 2013

Fuori dall'Euro

Basta con il terrorismo, basta con la propaganda da regime, basta con l'improvvisazione e con il propinarci una storia d'Italia che ha conquistato la civiltà con l'entrata in Europa. Stiamo parlando di un Paese, il nostro, che soffre solo dal punto di vista energetico, l'energia è l'unica risorsa scarsa con la quale dobbiamo fare i conti, ma che può essere risolta con la ricerca e lo sviluppo di valide alternative, molto più semplicemente di quanto si possa pensare. Questo è il sacrificio da fare, l'unico che porta con sé un futuro. Per il resto, chilometri di coste e chilometri quadrati di terra ricca di ogni bene, un agricoltura da rilanciare, un patrimonio artistico senza pari, un artigianato primo in classifica, un mondo di grandi opere da ultimare o intraprendere. Nessuno ha quello che abbiamo noi, tutti, chiunque nel mondo, ce lo invidiano, in questa Europa dovremmo essere noi il motore della crescita, non la Germania, non il rating, non il Fondo Monetario Internazionale, nelle cui grinfie finiremo una volta perse le "A" delle banche. Vi chiedo: cosa farebbe la Germania se uscissimo dall'Euro? Questa è la domanda che dobbiamo porci, non cosa faremmo noi. La Germania è un paese povero al nostro confronto, solo guerre, panzer e grande operosità le hanno concesso un posto di rilievo e di guida del nostro tempo. Il mercato italiano è al centro degli interessi di tutti, ma non siamo noi a doverlo gestire, non è conveniente, è molto più redditizio impoverirci, affamarci e costringerci a uscire di scena, lasciando ad altri lo sfruttamento delle nostre risorse, e noi ad offrire manodopera a basso costo. Svegliatevi, documentatevi, riflettete. La grande conquista democratica della moneta sovrana, che ci ha permesso di dettare legge nel mondo, ci è stata tolta, perché siamo troppo pericolosi per chiunque. I nostri politici sono uomini all'Avana, pagati e rassicurati da chi vuole impadronirsi del nostro Paese. Togliamoli di mezzo, liberiamoci da questo assurdo giogo e rimbocchiamoci le maniche per riconquistare la dignità, l'orgoglio, di essere i sovrani di una terra meravigliosa. Mettiamoci al lavoro per il progresso, quello vero, e regaliamoci quello che un tempo avevamo: il futuro per noi e per chi ci sarà dopo di noi.