Diamo un'occhiata alla tanto discussa Grecia.
Ce lo raccontano come un paese spendaccione, assolutamente fuori controllo, che ha speso in modo scriteriato, fino alla bancarotta.
E ci martellano, e che noi, altrettanto spreconi e scriteriati, faremo la stessa fine se non ci diamo una regolata.
Ma davvero Atene era così tanto la figlia degenere di questa Europa?
No, niente affatto.
Almeno secondo uno studio di economisti come Dimitri B. Papadimitriou, L. Randall Wray e Yeva Nersisyan, pubblicato dal Levy Economics Institute of Bard College, dove è dimostrato che: "...il debito greco è dovuto in maggioranza alla recessione economica mondiale, cioè calo PIL, calo tasse, e aumento conseguente di aiuti statali ai lavoratori in difficoltà di cui la Grecia non ha colpa non è vero che il reddito pro capite greco è alto, ed è invece uno dei più bassi d’Europa... ...lo Stato Sociale greco spende pro capite in media 3.530 euro contro i 6.251 della media europea i costi amministrativi greci sono inferiori a quelli tedeschi o francesi la spesa dello Stato fino al 2005 era sotto la media OECD, la spesa pensionistica era in linea con quella tedesca e francese, nonostante si favoleggi di pensioni baby elargite come caramelle..." (cit.)
L'unica realtà è che esiste la Germania. Mitterand era preoccupato di una nuova espansione della Germania come potenza militare, fu uno dei motivi dell'Europa che oggi abbiamo. Ma cambiano le armi, non la sostanza delle cose.
Per la Germania è fonte di grande profitto mettere in ginocchio i paesi più deboli, per poter accedere alla manodopera a basso costo.
Berlino dà addosso alla Grecia sperperatrice, ma:
"...la Germania è anche disgustosamente ipocrita, perché il motivo per cui
essa oggi gode di un’eccedenza di conti correnti (è in attivo) sta proprio nel fatto che vi sono Paesi in
Europa che le comprano le merci a tutto spiano spendendo troppo, fra cui la Grecia..." (cit.)
Questo è il disastro creato con l'invenzione dell'Euro, nuove sacche di povertà, a causa del debito e dei mercati di capitali, per 17 nazioni.
E la Germania, per quanto forte, non è esente neanche lei.
Lo studio di Dimitri B. Papadimitriou, L. Randall Wray e Yeva Nersisyan si chiude con queste parole:
“...Nonostante gli sforzi disperati del governatore della BCE JeanGClaude Trichet per mantenere lo show a luci accese, la disintegrazione dell’euro è solo una questione di tempo. Non dobbiamo consolarci per nulla con il salvataggio della Grecia, poiché la tragedia generata dalla crisi attuale è solo all’inizio, e segnerà lamorte non solo di una moneta, ma di una visione unitaria dell’Europa...”.
Ma come mai, potremmo dire, Russia e Argentina, che avevano la moneta sovrana sono fallite?
Si tratta di due Stati che hanno legato la propria moneta a tasso di cambio fisso con un'altra moneta forte, per esempio il dollaro USA.
In questo caso possono emettere moneta nella misura in cui hanno dollari da bilanciare, se ne emettono di più diventano oggetto di attacchi speculativi che possono costringerli ad abbandonare il tasso di cambio fisso e vanno in default, falliscono.
La loro capacità di spendere a deficit è molto limitata, Argentina e Russia erano due casi tipici.
Si chiude così una parte fondamentale per il nostro racconto, siamo vicini a scoprire The Big Fuck.
Mi restano soltanto due argomenti: il primo è scoprire che cosa sono le tasse; il secondo è come sarebbe possibile la piena occupazione.
Restate con noi, non cambiate canale, tanto la pubblicità non c'è.
(continua)
io però non ho capito alcune cose di questo citatissimo articolo (di cui inoltre non ho mai visto l'originale e vorrei capire se si riportano info riportate).
RispondiEliminaCome fa la Germania a "guadagnarci" dall'avere mano d'operaa basso costo visto che già pieno di paesi in cui c'è questo fattore (vedieuropa dell'est).
Fatti speculativi ed evasione fiscale in Grecia sono molto noti e presenti e sotto l'occhio degli investigatori ultimamente..tra cui il fallimento di una Banca di un noto miliardiaro greco...
Per cui l'articolo citato ma mai visto..ha davvero ragione?
Chi "costrige" i paesi europeri a strapaagre le merci costosissime tedesche (tesi anche questa citata nell'articolo)
la fonte su cui si riflette è citata in fondo all'articolo. Il meccanismo secondo cui un padrone forte economicamente può approfittare della debolezza dei suoi servi risiede nella ricchezza che egli toglie loro. Più aumenta il livello di povertà più ci saranno persone disposte a lavorare per salari sempre più bassi, pur di lavorare. Quando ci fu il grande esodo dal sud per lavorare in Fiat può essere un valido esempio. Un altro sono gli extracomunitari presenti in Italia che sottraggono lavoro soltanto perché disposti a farlo per meno. Affamare un paese intero significa questo. Non è la stessa cosa dei paesi dell'est, in quel caso si trattava di manodopera a basso costo, ma non per loro, e non specializzata, che ha prodotto anche bassa qualità. Diverso è nei paesi industrializzati. L'Italia, per capirci, diventerà il sud dell'Europa, così come il sud d'Italia lo è stato per il Nord. E' un argomento complesso, ma a qualcosa spero sia servita questa precisazione.
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