“Da una parte stiamo riducendo il potere dello Stato e del settore pubblico con le privatizzazionie la deregulation (…) Dall’altra stiamo trasferendo molti dei poteri nazionali degli Stati a una struttura più moderna a livello europeo che aiuta i business internazionali come il nostro”
(dichiarazione della lobby finanziaria ERT alla Commissione Trilaterale nel 2000)
(cit.)
Ci sono molte cose che hanno cambiato la storia, a seconda di a chi chiediamo ne verranno fuori tante e tutte plausibili, industria, tecnologia e via dicendo.
Ma quella che più ha inciso sui nostri destini è stata che il Vero Potere (cit.) non ha mai smesso di operare, l'unica differenza è che prima non doveva nascondersi, oggi sì. Prima era alla luce del sole, oggi è, gioco forza occulto, ma c'è, è lì, e lavora incessantemente, molto di più di quanto noi facciamo, mentre pensiamo alla qualità della nostra vita.
I tiranni, i Re della storia, agivano allo scoperto, tutti sapevano cosa aspettarsi e lo dicevano pure, senza misteri, se ti andava bene, bene, altrimenti, carcere, torture, esecuzioni, i ribelli sparivano velocemente. Ed il popolo abbozzava, cercava anche di non urtare la suscettibilità del sovrano, e tirava a campare, nella maniera più indecorosa che ricordiamo.
Oggi, il Vero Potere, non può più essere così, non può più disporre delle vite degli altri in modo così platealmente e liberamente dispotico, anzi, non lo vedi proprio.
Tutto quello che noi riconosciamo come tale, i nostri politici, i manager statali, i giudici, altro non sono che quello che il Vero Potere ci mette davanti agli occhi per sviare la nostra attenzione ed agire indisturbato. Persino le mafie, vi rientrano.
"...In metafora, ciò che siamo abituati a riconoscere come il potere non sono altro che i fuochi fatui, la massa putrescente sta sotto terra, occulta..." (cit.)
E' chiaro che ogni volta che ce la prendiamo con qualcuno che ci sembra rappresenti il potere, stiamo sbagliando bersaglio, ma quel che è peggio, stiamo sbagliando problema. Come, oggi, che crediamo si stia risolvendo un problema, ma nessuno vede qual è quello vero.
Ogni volta che qualche pentola esplode, ci meravigliamo.
Per forza! E chi se l'aspettava.
Ma perché il Vero Potere si nasconde?
La risposta verrebbe già da sé.
Successe che ad un certo punto della storia del mondo, uomini illuminati riuscirono a fare breccia nel muro del Potere. Pian piano le loro idee riuscirono, nei secoli a prendere il sopravvento.
Non era molte erano tre, ma bastavano: ci voleva uno Stato, un popolo per renderlo tale, e delle leggi
promulgate in nome dello stesso popolo.
Un Tridente (cit.). Tre semplici idee che avrebbero cancellato millenni di soprusi da parte di prepotenti su popoli asserviti e senza un futuro che ne valesse la pena. Milioni di persone ad uso e consumo.
Le tre idee, insieme, dovevano diventare un'arma contro la quale niente può vincere, dovevano diventare quelle democrazie partecipative, alle quali, appunto, prendevano parte attiva alla vita pubblica i cittadini.
Fu così che per 250 anni il Vero Potere si trovò costretto a nascondersi sempre di più, facendo pausa solo con guerre sanguinose.
Fino al secolo scorso, dove il Tridente raggiunse il suo apice, negli anni '70. Aveva costretto il Vero Potere a nascondersi del tutto.
Come si poteva pensare ad un'egemonia di qualcuno, con il fine di distruggere cittadinanza e beni comuni, per arricchirsi a proprio piacimento?
Vi immaginate se ve l'avessero proposto?
Che cosa avreste risposto?
Ma cosa ha fatto il Vero Potere per difendersi?
Ha iniziato a fare in modo che il Tridente si potesse sgretolare.
La Gallina dalle Uova d'Oro (cit.) doveva essere buttata nel fuoco.
Quello che avevamo conquistato in 250 anni di lotte, doveva essere distrutto.
E così che per salvaguardare il proprio profitto, le elites hanno escogitato quanto vedremo.
Del resto, perché dare a noi ciò che potevano prendere loro? Perché un Re dovrebbe regalare le proprie ricchezze ai sudditi?
Bisognava pur fare qualcosa.
fonte: Il più Grande Crimine di Paolo Barnard; adattamento di Mario Polidori
Nessun commento:
Posta un commento