venerdì 18 novembre 2011

(3) The Big Fuck (la grande inculata), le cose che NON dovete sapere.



Dicevamo che oggi le maggiori monete non sono più convertibili in oro o altro, e allora che valore hanno? Nessuno. Valgono la carta o il metallo di cui sono fatte.

Valgono per noi soltanto perché il nostro Stato le riconosce valide in pagamento, per esempio, delle tasse.
Lo stato accetta in pagamento soltanto la sua moneta e le Banche che l'hanno emessa, creata dal nulla, la riconoscono valida quando gli torna come pagamento dai cittadini.
Senza il riconoscimento sarebbe carta straccia, ben altra cosa sarebbe l'oro.
E' chiaro, però, che se non ci fosse questo sistema, nessuno lavorerebbe per lo Stato, i privati potrebbero inventarsi un'altra moneta e promettere maggiori vantaggi e profitti ai cittadini e lo Stato non esisterebbe più.
In stile feudale, nascerebbero Stati privati con ognuno la sua moneta.
Questo sistema, replicato all'infinito, ci getterebbe nel caos.
Stabilito, perciò, il valore del denaro, capiremo meglio che chi lo maneggia, cioè le banche commerciali, quelle a cui siamo maggiormente abituati a concedere il nostro denaro in deposito, non sono ricchissime, e neanche ricche. Proprio perché la carta ed il metallo non hanno valore, e le cifre sono soltanto numeri su un computer.
Nel mondo degli affari una banca commerciale non è un grande investimento, c'è di meglio per far fruttare i propri soldi.
Infatti, alla base della crisi finanziaria del 2008-2010, ci sono tutte quelle banche commerciali che hanno cercato di trasformarsi in banche d'investimento, facendo poi giochetti speculativi molto pericolosi. Volevano uscire dal poco dei conti correnti, dei mutui, del piccolo risparmio, per giocare in serie A, dove i profitti sono di ben altra natura.  Ed anche i clienti.
Perciò le banche moderne non sono quelle dei tempi del grande West, con il caveau pieno di banconote oppure oro, a rischio di rapina. Oggi hanno in cassa il minimo necessario per gli scambi quotidiani, i contanti esistono soltanto quando li andiamo a ritirare allo sportello.
E' la Banca Centrale che lo spedisce a richiesta, è lei che emette le banconote, garantendo la quantità necessaria. Quando noi lo riportiamo in banca per versarlo, verrà spedito alla Banca Centrale che lo distruggerà, accreditando elettronicamente le riserve alla banca.
Lo distrugge perché costa meno rifarlo che stivarlo, senza neanche contare i rischi connessi ad un caveau pieno di banconote.
In conclusione, il denaro è sempre gestito dalle Banche Centrali, producono, distruggono, addebitano, accreditano, le banche commerciali si sostengono con gli interessi, impegnando le riserve, ma solo elettronicamente.
(continua...)


fonte: Il più Grande Crimine di Paolo Barnard; adattamento di Mario Polidori

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