di Mario Polidori
Nelle Cose da Sapere che sto scrivendo, rubando il tempo di un articolo alla mia sopravvivenza, spiego quali sono i meccanismi di uno Stato a moneta sovrana e quelli di uno Stato che usa una moneta che non gli appartiene, che non la emette, ma la prende in prestito.
Non è soltanto il tentativo di semplificare, in modo da rendere comprensibile a chiunque temi che normalmente sono dibattuti tra economisti e dottori, ma è anche per capire che cos'è questa Europa.
Io sono un uomo semplice, vengo da una famiglia contadina, non mi piacciono le complicazioni del progresso, soprattutto quando queste vengono da un tavolino di colletti bianchi, che con la terra hanno poco a che fare.
I miei principi, quelle che ritengo essere ricchezze, non sono i balocchi che si possono acquistare con una carta di credito, ma quelle che dobbiamo conquistare portando il pensiero ad un livello sempre più alto. Per dirla parafrasando Oscar Wilde, a me non interessa il prezzo delle cose, ma il valore. Ed i valori, sono la lealtà, l'onestà, la responsabilità, il sacrificio, la famiglia, i figli, l'essere, la terra, il sole, il mare, non quello che si può comprare con il denaro.
Faccio questa premessa, per evitare fraintendimenti, per chiarire che il mio desiderio è di alto spirito, e che si guardi bene chi crede di rivolgersi a me sbandierandomi la fratellanza tra i popoli o altre considerazioni sulla qualità del pensiero.
La questione è molto semplice: qualcuno mi spiega che cos'è l'Europa?
Così come è concepita, ha talmente poco senso che è di fatto sull'orlo di un fallimento, vittima dei suoi stessi sostenitori, che sono la grande elite finanziaria.
Ci stiamo in mezzo, perché non ci devono essere confini, perché i popoli possono idealmente stringersi in un unico abbraccio, perché si abbattano le frontiere dei risentimenti, o piuttosto per fare fronte comune alle sfide imposte dal futuro, generando un continente economicamente potente?
Scusatemi, ma che me ne frega a me di fare fronte comune contro un futuro che non volevo e che adesso che sta scoprendo il suo volto oscuro, voglio ancora meno?
Qualcuno mi dice perché non posso stare in Europa, pur mantenendo la mia sovranità, e perseguire la fratellanza lo stesso, senza doverlo fare solo per interessi economici ed imperialisti?
Che cos'è l'Europa? Se non un modo, l'unico, per chi governa la finanza di impadronirsi di una nazione?
Ho già scritto, che quando 60 anni fa ci siamo guadagnati la democrazia e soprattutto la sovranità, avevamo l'opportunità di diventare un paese migliore, poi non l'abbiamo fatto perché siamo noi che non siamo capaci di essere migliori, ma finché siamo padroni a casa nostra facciamo sempre in tempo. Al contrario senza la possibilità di scegliere, questa opportunità la perdiamo, qualcun altro deciderà per noi.
E' quello che sta succedendo.
E ci chiedono anche sacrifici per starci dentro, per avere come contropartita che cosa?
Quando diventeremo Europa che cosa avremo in cambio? Che cosa credete di aver comprato con lacrime e sangue?
E' un'aberrazione, un paradosso, un assurdo: abbiamo combattuto lacrime e sangue per ottenere la democrazia e la sovranità e adesso dovremmo combattere sempre lacrime e sangue per riuscire a perderle?
Mi sembra evidente che c'è qualcosa che non va, che non torna.
E purtroppo so anche cosa è: siamo noi.
Smettetela di raccontare che l'Europa è una conquista sociale, vi hanno infinocchiato, fatevene una ragione. Le conquiste sociali non nascono su questi presupposti e non hanno a capo della baracca un uomo il cui potere non gli è stato dato dal popolo, e non parlo di Monti, che è comunque un esempio nel nostro piccolo, ma parlo di chi presiede l'Europa.
Le conquiste sociali non sono i soldi, unico motore del perché Europeo.
Aprite gli occhi. Sono d'accordo con Giulietto Chiesa, siamo in guerra, prepariamoci.
E voi italiani che vi siete innamorati del vostro rapitore, voi vittime della Sindrome di Stoccolma, fatevi curare, riflettete profondamente su cosa è davvero un Europa così concepita, smettetela di pensare ad un'altra Europa che non c'è, e convincetevi che non c'è nessuna Europa che sarebbe davvero una conquista sociale. Non c'è Stato al mondo che non si sia data una forma per scopi diversi da quelli economici.
Insomma, qualcuno mi spieghi il valore dell'Europa, se ce l'ha, il suo prezzo lo conosco ed anche se avessi i soldi non lo pagherei.
Noi contadini siamo fatti così. Se qualcuno ha bisogno d'aiuto non compriamo la sua terra e poi gli diamo un lavoro, combattiamo accanto a lui perché la possa mantenere.
Perché un giorno potrebbe capitare a noi.
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