di Mario Polidori
Conoscere è doloroso, sapere è un circolo vizioso molto impegnativo e pericoloso in cui ogni metro che percorri ti allontana dalle certezze e ti senti mancare la terra sotto i piedi. L'ignoranza no, lei è molto più rassicurante, ti protegge, conserva gelosamente le tue sicurezze, le rende un muro d'acciaio, sul quale splende sempre il sole.
E' come i soldi, li rimpiazza egregiamente. Un'intrusa che vorresti ci fosse sempre è l'intelligenza, ma non è davvero utile in tutte le occasioni. Se c'è e si accompagna all'ignoranza finisce per sublimarla, essere ignoranti ed intelligenti ha il sottile gusto della vittoria, puoi comprendere ciò che accade senza sentirne il peso, puoi dire cose intelligenti perché non hai bisogno della conoscenza per farlo, ti basta la natura. Se invece si accompagna alla conoscenza ne aggrava il peso, lo rende insostenibile, soprattutto perché ci allontana troppo dalla bestia che è in noi e non riusciamo a sostenere tutto la consistenza dell'anima. Anche i soldi fanno la stessa fine, mescolati con l'ignoranza rendono meravigliosa la nostra vita, accompagnati alla conoscenza aumentano ulteriormente il distacco. Non ci sono alternative, l'unica cosa che ci permette di sopravvivere degnamente è l'ignoranza, che poi sia farcita da qualcos'altro o no non importa, da sola ce la fa già benissimo. Eppure siamo invitati alla conoscenza, tutti, indistintamente, quasi come una leva militare dobbiamo tutti andare in guerra, ma anche lì ci sono i riformati, non tutti sono in grado di combatterla. E' il percorso a cui siamo chiamati, è l'obbligo morale a cui siamo sottoposti e dal quale non dovremmo esimerci. E' una scelta, non posso contestare a nessuno di essere ciò che vuole essere, mi piacerebbe soltanto che qualsiasi sia questa scelta sia decisa e che se è quella della conoscenza la si faccia senza i soldi e con tutto quello che la rende insostenibile, prima fra tutte l'intelligenza. Decisa, senza tentennamenti e speculazioni, niente conoscenza senza intelligenza, altrimenti perdete il vostro tempo, niente studi senza apertura mentale, niente lauree senza passione, niente scelte di opportunità. E a chi sceglie l'ignoranza ricordo che l'intelligenza è un fatto naturale, non ve la toglie nessuno, non c'è titolo di studio che possa produrla, siate forti, determinati, anche se non avete i soldi, siete voi che rappresentate il mondo, voi che lo difendete, voi che lo conservate. Se un laureato non vi torna non ascoltatelo, se non vi conosce vuol dire che ha soltanto studiato, ma non ha capito. Vi chiedo soltanto una cosa, trovate il coraggio per distinguere con chi avete a che fare, è di vitale importanza, l'ignoranza rende sordi, vi chiude le orecchie, e lo fa sempre di più, per ciò che siete costretti ad ascoltare, è un meccanismo istintivo di difesa. Per questo siamo ormai quasi incapaci di sentire. E' anche vero, purtroppo, che una delle cose che manca quando c'è l'ignoranza è il coraggio. E per cambiare le cose ci vuole. Già, forse è l'unico vero difetto che ha, ma non si può avere tutto dalla vita e chi è ignorante lo sa benissimo.
E' come i soldi, li rimpiazza egregiamente. Un'intrusa che vorresti ci fosse sempre è l'intelligenza, ma non è davvero utile in tutte le occasioni. Se c'è e si accompagna all'ignoranza finisce per sublimarla, essere ignoranti ed intelligenti ha il sottile gusto della vittoria, puoi comprendere ciò che accade senza sentirne il peso, puoi dire cose intelligenti perché non hai bisogno della conoscenza per farlo, ti basta la natura. Se invece si accompagna alla conoscenza ne aggrava il peso, lo rende insostenibile, soprattutto perché ci allontana troppo dalla bestia che è in noi e non riusciamo a sostenere tutto la consistenza dell'anima. Anche i soldi fanno la stessa fine, mescolati con l'ignoranza rendono meravigliosa la nostra vita, accompagnati alla conoscenza aumentano ulteriormente il distacco. Non ci sono alternative, l'unica cosa che ci permette di sopravvivere degnamente è l'ignoranza, che poi sia farcita da qualcos'altro o no non importa, da sola ce la fa già benissimo. Eppure siamo invitati alla conoscenza, tutti, indistintamente, quasi come una leva militare dobbiamo tutti andare in guerra, ma anche lì ci sono i riformati, non tutti sono in grado di combatterla. E' il percorso a cui siamo chiamati, è l'obbligo morale a cui siamo sottoposti e dal quale non dovremmo esimerci. E' una scelta, non posso contestare a nessuno di essere ciò che vuole essere, mi piacerebbe soltanto che qualsiasi sia questa scelta sia decisa e che se è quella della conoscenza la si faccia senza i soldi e con tutto quello che la rende insostenibile, prima fra tutte l'intelligenza. Decisa, senza tentennamenti e speculazioni, niente conoscenza senza intelligenza, altrimenti perdete il vostro tempo, niente studi senza apertura mentale, niente lauree senza passione, niente scelte di opportunità. E a chi sceglie l'ignoranza ricordo che l'intelligenza è un fatto naturale, non ve la toglie nessuno, non c'è titolo di studio che possa produrla, siate forti, determinati, anche se non avete i soldi, siete voi che rappresentate il mondo, voi che lo difendete, voi che lo conservate. Se un laureato non vi torna non ascoltatelo, se non vi conosce vuol dire che ha soltanto studiato, ma non ha capito. Vi chiedo soltanto una cosa, trovate il coraggio per distinguere con chi avete a che fare, è di vitale importanza, l'ignoranza rende sordi, vi chiude le orecchie, e lo fa sempre di più, per ciò che siete costretti ad ascoltare, è un meccanismo istintivo di difesa. Per questo siamo ormai quasi incapaci di sentire. E' anche vero, purtroppo, che una delle cose che manca quando c'è l'ignoranza è il coraggio. E per cambiare le cose ci vuole. Già, forse è l'unico vero difetto che ha, ma non si può avere tutto dalla vita e chi è ignorante lo sa benissimo.
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