venerdì 18 novembre 2011

Chiappe strette e mani avanti.

di Mario Polidori

Il teatrino di chi cammina sulle uova a chiappe strette e con le mani avanti è fantastico!
Ennesima dimostrazione del talento italiano nel farsi disponibili a dare una mano, con la faccia di chi ti dice "non c'è nessun altro che voleva venire". Bellissimi.
Ma come si fa a pensare di portare questo popolo meraviglioso nei rigori del freddo?
Siamo solari, pieni di buone maniere, abbiamo la giacca e la cravatta, parliamo bene, ci piace mangiare e fare festa.
Come si fa a pensare che si possa costringerci ai rigori della morigeratezza?
Carino, Mario Monti, che ha fatto cenno alla propaganda del complotto e candidamente ha fatto sorridere, con la sua innocenza da bimbo di ottima famiglia, gli invitati di cui parlavo prima.
Strano che abbia fatto cenno, e strano che l'abbia fatto rivolgendosi al parlamento, piuttosto che ai cittadini. Che bisogno c'era? Loro ti conoscono e ti vogliono bene, perché dirlo?
Mah, lo scopriremo.
E che nessuno faccia più riferimento a complotti: a Bruxelles l'hanno trattato male, altro che da amico fidato. (Ci mancava, e ci mancava pure.)
Basta anche con il disavanzo che ci ha lasciato nel '92, basta con la Goldman Sachs e soprattutto con il Bildeberg, basta con tutte le cose che tutti sanno di lui.
Nelle foto non era lui. Basta.
Ce l'ha anche dimostrato il suo candore, quando tomo tomo cacchio cacchio, ha indicato la tassa sulla casa troppo bassa e anomala, e le pensioni come disparità da sistemare.
Che carino.
Così le nostre case perderanno immediatamente un po' di valore e la smetteremo di speculare, stavamo diventando troppo ricchi per essere espropriati.
Che carino.

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