martedì 29 novembre 2011

(9) The Big Fuck (la grande inculata), le cose che NON dovete sapere.






Se non il Debito Pubblico, sarà un problema almeno il Debito Estero? La risposta è no.

Il Debito Estero è la parte di debito pubblico che lo Stato deve ad un paese straniero per i più svariati motivi, scambi commerciali, prestiti etc.
Se il debito è 'denominato' nella moneta sovrana dello Stato, non c'è problema, potrà essere saldato emettendo moneta.
Se il debito non sarà denominato nella moneta sovrana, come ad esempio la Tanzania con il suo debito in dollari, sarà un gravissimo problema, perché quello Stato sarà assoggettato al ricatto degli Istituti Finanziari, come il Fondo Monetario Internazionale, che in pratica è emanazione del Tesoro USA e che è responsabile di disastri che meritano di essere approfonditi.
Attenzione: questo è un passaggio importantissimo, se il debito non è in moneta sovrana qualsiasi paese è destinato per forza alla rovina. E' il rischio che stiamo correndo. Nel caso crollasse l'Euro, se il nostro debito verrà ridenominato in Euro, saremo rovinati.
Cerco di semplificare.
Se crolla l'euro e torniamo alla lira, quest'ultima avrà una bassa valutazione nei confronti dell'euro stesso, ma se i soldi che dobbiamo saranno lire, qualsiasi sia la cifra, oltre ad emetterli, il valore del nostro debito seguirà sempre le sorti della nostra moneta, sempre lire dobbiamo.
Ma se invece il nostro debito verrà denominato in euro, ci troveremo di fronte ad un debito che potrebbe aumentare ogni volta che la nostra lira perde valore o svaluta, come un mutuo a tasso variabile che aumenta gli interessi in modo esponenziale.
Ecco perché la moneta della Tanzania non vale niente: è il modo definitivo di mettersi in mano al potere delle banche.
Anche in questo caso, però, c'è una scappatoia.
Lo Stato si dichiara insolvente e propone ai creditori di riconvertire il debito nella propria moneta, come unico modo per poter pagare.
I creditori faranno qualsiasi cosa per impedirglielo, con le più svariate minacce, ma sono tutti bluff, in cui normalmente il paese debitore casca.
Cercheranno di convincere quello Stato a tutte le nefaste ripercussioni (svalutazione etc.), ma "Se tu devi 100.000 dollari a qualcuno, costui ti possiede. Se devi un miliardo di dollari a qualcuno, 
sei tu che possiedi lui." (cit.)
Chiaro?
Per chi ancora non crede a questa ricostruzione dei fatti, propongo altri fatti.
"Durante e dopo la seconda guerra mondiale, i presidenti americani Roosevelt e Truman fecero esattamente quanto descritto qui sopra, cioè usarono il debito e il deficit per creare una ricchezza senza precedenti fra gli 
americani... e di conseguenza nel resto del mondo. L’America ha moneta sovrana. Fu il periodo più prospero che le economie moderne ricordino, e Washington viaggiava con 
un deficit di bilancio del 25% del PIL (sic). Pensate che oggi la Grecia è svergognata per un ‘misero’ 
13%. Il  Giappone negli anni ’90 era messo male, in piena deflazione (pochi soldi in giro e troppi
prodotti invenduti), interessi sul debito al rialzo, e! stagnazione. Ha il Giappone mai mancato un
pagamento dei suoi debiti No. Neppure quando le agenzie di rating l’avevano declassato. Perché non 
ha fatto bancarotta? Perché ha moneta sovrana e i mercati sanno che può pagare sempre senza limiti 
di spesa pigiando i fatidici bottoni al Tesoro che inventano Yen. Oggi il Giappone ha un debito pubblico che è del 200% del Pil  non sto scherzando, cioè il doppio di Grecia e Italia, ma nonostante questo nessuno sta strillando “oddio!” e nessuno sta strangolando Tokyo con tassi d’interesse alti sui prestiti, come invece oggi fanno con la Grecia che se vuole denaro deve pagare interessi folli." (cit.)
I paesi dell'Eurozona non possono creare moneta e tutto quello che spendono devono farselo prestare dai privati, così come facciamo noi quando dobbiamo comprare casa.
Li chiederà a banche, assicurazioni, istituti finanziari, insomma, quei mercati dei capitali che decideranno quanto, come e quando strangolarli.
Dopotutto il loro mestiere è il profitto.
A questi Stati restano le tasse, ma per recuperare tutto quello che hanno spesso dovrebbero chiedere in tasse il 100%, che è quello che sta accadendo, anzi che dovrebbe accadere per risolvere il problema.
Si comprende l'entità del dramma?
E mi sono dimenticato gli interessi.
Ma la cosa ancora più terribile è che i creditori cominciano a dettare legge sulla politica fiscale di quello Stato.
Pensate alla vostra azienda che deve forti somme ad una banca, gli accordi li troverete soltanto accondiscendendo alle sue regole.
Ecco che la sovranità viene annullata, completamente.

Il prelievo fiscale non è mai certo, non solo per l'evasione, ma soprattutto perché è legato alla produzione, che in casi di crisi tenderà a scendere, e dunque si diventerà inaffidabili, le agenzie di rating declassano, i mercati perdono fiducia, si diventa a rischio di bancarotta e saliranno gli interessi richiesti per i prestiti.
Ecco che porranno come condizione di accesso al credito il risanamento dei conti, con le catastrofiche conseguenze a cui stiamo assistendo.
E con il vantaggio di qualunque capitalista di comprare a prezzi modici ogni tipo di azienda, servizio, bene pubblico.
Si chiama privatizzazione selvaggia.
Questa è la crisi dell'Euro.

(continua)


fonte: Il più Grande Crimine di Paolo Barnard; adattamento di Mario Polidori

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