sabato 5 novembre 2011

Il delinquente e il suo pubblico.



di Mario Polidori

I fatti di Roma e le barbarie di un gruppo di delinquenti senza storia sono al centro dell'attenzione dei media. Inorridiscono tutti, talmente in tanti che sono costretti a mettersi in fila, il barbaro fa notizia e se la notizia è una merce da vendere bisogna farlo subito, e la fila si deve riuscire a saltarla.
Si lavora per costringere il pubblico all'attenzione, alla responsabilità di sapere, con le tecniche più svariate: ricostruzioni storiche, analisi sociologiche, filosofia della comunità civile, link, vignette, gruppi di vendicatori su facebook, aggiornamenti di stato di qualunquisti pentiti o di intellettuali del "cucco", nel senso di "acchiappo". Una festa insomma, una fiera del 'delinquente patrono', non senza i fuochi d'artificio di più di qualche trasmissione a caccia di ascolti. Tutto molto bello, un bel modo per noi tutti di farci una cultura al volo, di recuperare in fretta sull'ignoranza a cui siamo costretti per la velocità con cui viviamo, ognuno si sceglie un modo per accedere alla notizia ed il più gettonato è un video di non più di un minuto, uno scritto di massimo dieci righe, un aforisma di un famoso per uno sguardo veloce alla storia, ed una vignetta umoristica per riderci su e sdrammatizzare, tanto alla fine queste cose succedono da sempre, perché meravigliarsi più di tanto.
Qualche problema resta però. Ne restano tanti per la verità e soprattutto quello da cui siamo partiti per la riflessione. Resta il nostro modo di accedere alla notizia, ma, ancora più importante, resta il modo di farla dei nostri delinquenti. Sono riusciti ad innescare un battage pubblicitario di grande rilevanza, hanno ottenuto milioni di contatti e sanno perfettamente che quando si è così potentemente esposti all'attenzione pubblica, statisticamente ci si fa degli amici. Anche dei nemici, certo, ma quelli diventano molti onori e fanno gioco forse più degli amici. In sintesi, mentre i media speculano per ottenere ascolti, loro accrescono la loro pericolosità. Come spiegarlo meglio? Facciamo un Grande Fratello all'interno di un carcere e vedrete quanti delinquenti in più riusciremo ad ottenere.
P.S. vi prego non parlate di quello che hanno identificato ed arrestato, altrimenti ci diventa un eroe della libertà. Non per altro, soltanto perché la libertà è la sua non la nostra.

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