giovedì 17 novembre 2011

Te lo do io il Villaggio Globale.

di Mario Polidori

Da cosa nasce sempre cosa.
Parlavo della situazione italiana, delle scelte possibili, con un amico che vive in Francia da più di quindici anni e mi è venuto in mente il Villaggio Globale.
Mi è bastato prendere in prestito dallo sport il concetto di competitività, per chiarirmi un paio di cose, che spero possano chiarirne un altro paio anche a voi.
Ogni nazione, così come ce le ricordiamo nelle nostre quotidiane esperienze, ha le sue caratteristiche, frutto di un imprinting etnico importante, atavico, genetico, storico, territoriale, campanilista.
Per capirci, noi non giocheremo mai al calcio come i brasiliani o i tedeschi, possiamo assomigliare ai francesi, ma non agli spagnoli e così via. In una manifestazione sportiva viene sempre fuori l'orgoglio nazionale, il motivo che sta alla base della nostra soddisfazione di Essere.
Non si scappa, è così, almeno fino al completamento del Villaggio Globale.
Quando quest'ultimo, infatti, sarà definitivamente installato, tutte queste differenze non ci saranno più, saremo, tristemente secondo me, tutti perfettamente uguali.
Non farà più differenza il luogo di nascita o provenienza, perché il luogo non esisterà più, ne esisterà soltanto uno, la Terra.
Fantascienza? No, tendenza.
E' quella che ci siamo inventati quando abbiamo intrapreso la strada dell'attuale sviluppo insostenibile.
Certo, cancellare la determinazione di tanti popoli non è compito facile, ma c'è chi può farlo, o quantomeno vorrebbe farlo:  è il Mercato.
Giusto.
Ogni Villaggio Globale deve avere un Mercato Globale, altrimenti è un villaggio del cazzo.
Ecco perché per il momento siamo un Villaggio del Cazzo, in attesa di diventare Globale, dobbiamo pazientemente e ordinatamente attendere che il Mercato diventi Globale.
Facciamo per un momento finta che sia avvenuto e mettiamo, a questo punto, che i signori della finanza scoprano che lo Sci è il business più profittabile e di moda, finalmente sorgeranno piste da Sci a Siracusa, al posto dell'Anfiteatro Greco, ed i siracusani parleranno come Thoeni.
E vissero felici e contenti.
Che cosa penso?
Penso che per quanto mi riguarda dovranno passare sulla mia pelle, oltre che su quella di miliardi di altre persone.
Penso che il nostro paese abbia ricchezze di inestimabile valore che il mondo intero ci ha sempre invidiato, ci invidia, e deve continuare ad invidiarci nei secoli dei secoli.
Vale la reciprocità, non si cancellano millenni di storia.
E' vero, non abbiamo l'Energia, che ci consentirebbe di non essere così ostaggi, ma abbiamo la possibilità di trovarla, di inventarla. Inventare l'abbiamo sempre fatto, lo fanno i nostri cervelli in fuga, ma per altre nazioni, e abbiamo risorse, naturali e non, eccezionali, siamo un paese ricco, ricchissimo.
E se stiamo diventando poveri è perché qualcuno ha deciso di svenderci, ed è perché si è impoverito il nostro spirito, fottuto da un banco di sirene troppo gnocche perché la nostra carne potesse resistere.
Io sono italiano, voglio rimanere italiano, dell'Europa non me ne può fregare di meno, almeno a questa stregua.

4 commenti:

  1. buongiorno Mario...SI quello che affermi e' sacrosanto ,le persone intelligenti dovrebbero capire che essere orgogliosi di appartenere ad un paese quale e' l'Italia non significa essere provinciali o ancora peggio razzisti verso le altre nazioni.E' vero altresi' che da bravi individualisti quali siamo noi italiani abbiamo scarsa coscienza sul significato di complementarieta'...collante essenziale per un sano nazionalismo..ma questo e' dipeso da chi ci ha governato sfruttando il campanilismo per dividerci e lucrare su questo.Il milite ignoto simbolo di chi si e' sacrificato per questa nazione troppe volte si sara' girato nella tomba assistendo allo scempio che questi traditori hanno perpetrato nei confronti del popolo per il quale si e' immolato.

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  2. Giusto. Lo scempio l'hanno fatto per cinquant'anni, senza pensare a futuri incombenti. Adesso pensavano di sistemare tutto sotto l'euro, ma servirà semplicemente a portarci via quel poco di dignità nazionale che ci era rimasta....

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  3. Beh, bisogna ammettere che il vicino di sopra è stato spiritoso... Comunque NO all'impero del Mercato globale...

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