sabato 19 novembre 2011

Il professore che ci mancava.



di Mario Polidori

Ci si sono scervellati in tanti, eppure nessuno ha trovato delle idee. Da Merkel e Sarkozy non si va senza idee, finalmente con il Professore (che indelicatezza nei confronti di Prodi, dovrebbero fare come nel calcio, dove il numero appartiene per sempre a quel Fenomeno e non ad altri) le idee ci sono e sono talmente tante che i due Testoni europei non vedono l'ora di discuterle. Di colpo ne hanno anche loro.
Siamo in una botte di ferro, ci siamo sentiti anche con Draghi al telefono e non, adesso è tutto sul binario giusto, si apre la stagione della rinascita, anzi, meglio, del nuovo Risorgimento.
Da Napolitano a praticamente tutto il parlamento, un plebiscito. Pensa che cazzoni che siamo stati quando l'avevamo già come sottosegretario al bilancio, tra l'89 ed il '92, che non ci siamo accorti di quanto il Professore poteva professare. Ci saremmo risparmiati vent'anni di approssimazione e disastri.
Non c'è niente da fare, si fa sempre difficoltà a riconoscere i fenomeni. Persino Prodi, a fianco a lui in Goldman Sachs, non ci ha pensato. Forse solo per questo si merita l'usurpazione del numero sulla maglia.
E la squadra del Professore? Dov'era? Perché non l'abbiamo messa in campo prima?
Che cazzoni che siamo stati.
E le categorie che finora hanno dato meno? Non ci siamo accorti neanche di quelle?
Eh, ma adesso vedranno, è inutile che si nascondono, dove credono di andare.
Per loro sarà dura, ma almeno noi staremo finalmente meglio, una volta che saranno beccate le ultime categorie rimaste, anche quei soldi verranno tolti dalla circolazione e andranno a rimpinguare le casse dello Stato.
E saranno gli ultimi.
O per caso ne abbiamo altri nascosti sotto il materasso?
Che cazzoni.

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